lunedì 23 giugno 2014

Sulle strade del IGP

Un viaggio insolito tra i prodotti DOP e IGP marchigiani che parte da Ascoli
Piceno, risale attraverso le bellezze dei Monti Sibillini per arrivare al confine
con l’Emilia Romagna.




Il nostro itinerario parte da Ascoli Piceno, capoluogo di Provincia, il cui centro storico, costituito quasi interamente in travertino, è tra i più ammirati nella regione per la sua ricchezza storica, artistica ed architettonica. La città conserva diverse torri gentilizie e campanarie - tanto da essersi meritata l’appellativo di Città delle cento torri – e vanta, unica nel suo genere, la rinascimentale Piazza del Popolo, ritenuta una delle più belle piazze d’Italia. È impossibile una tappa da queste parti senza assaggiare lo squisito Ciauscolo IGP, un salame morbido fino a poter essere spalmato, prodotto della lavorazione del suino e costituito dall’impasto di vari tagli sapientemente conditi ed aromatizzati con sale, pepe nero macinato, vino ed aglio pestato. Le origini del Ciauscolo affondano nella tradizione contadina marchigiana, in cui tutti i prodotti derivanti dalla macellazione del maiale costituivano una riserva di proteine indispensabili per affrontare il lungo inverno ed il duro lavoro nei campi. Viene prodotto in particolare nel territorio maceratese, fermano e ascolano, soprattutto nella zona dell’Appennino.
Da Ascoli ci spostiamo verso Fermo, più precisamente nel piccolo borgo di Campofilone, dove sono nati gli omonimi Maccheroncini che hanno recentemente ottenuto l’Indicazione Geografica Protetta (Igp) come pasta all’uovo sottile, tagliata finemente e caratterizzata da un brevissimo tempo di cottura. (Gazzetta Ufficiale Europea serie L n. 302/16 del 13 novembre 2013.) I Maccheroncini di Campofilone sono la prima pasta all’uovo italiana ad ottenere questo riconoscimento e la seconda pasta dopo Gragnano.
Campofilone dedica ai suoi rinomati Maccheroncini ed al loro sugo tradizionale una sagra nazionale tra le più antiche d’Italia, in grado di richiamare ogni anno nel mese di agosto circa 15.000 visitatori nei 4 giorni di durata.



L

 La lenticchia di Castelluccio IGP, dalla caratteristica forma tondeggiante e appiattita e buccia sottile

Dalla provincia di Fermo ci spostiamo in quella di Macerata, salendo verso i Monti Sibillini, perla marchigiana dell’Appennino Centrale. Qui viene allevato il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP, una tipologia di carne prodotta da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, di età compresa tra i 12 e i 24 mesi. Gli allevamenti sono tutti montani, caratterizzati dalla presenza di pochi capi per allevamento, con alimentazione al pascolo o all’interno della stalla a seconda della stagione. I vitelli sono alimentati con foraggi freschi o conservati provenienti da prati naturali e coltivazioni erbacee tipiche della zona geografica indicata. Tutti gli allevamenti sono circondati dalle cime dei Sibillini, uno scrigno di natura, tradizioni e leggende che si erge nel cuore dell’Italia fino a raggiungere, con il M. Vettore, i 2.476 m. E’ qui, nel regno della mitica Sibilla che nel 1993 è nato il Parco Nazionale Monti Sibillini (oltre 70.000 socio-economico sostenibile e favorire la fruizione ad ogni categoria persone sì da creare un “Parco per tutti”. Lupo, aquila reale, falco pellegrino e numerose specie endemiche sono i segni più evidenti di una diversità e di una ricchezza biologica che, unitamente al fascino delle abbazie e dei centri storici medioevali, disseminati a guisa di corona alle falde del gruppo montuoso, hanno contribuito a determinare un mondo antico e suggestivo dove il tempo sembra, ancora oggi, essersi fermato per rendere omaggio a una realtà di così straordinaria bellezza.
Sempre all’interno del Parco dei Sibillini troviamo la Lenticchia di Castelluccio IGP, prodotta esclusivamente nell’altopiano di Castelluccio a 1452 metri sul livello del mare, tra i comuni di Norcia (Pg) e Castelsantangelo sul Nera (Mc). Chiamata “Lenta” dagli abitanti di Castelluccio, è il prodotto rappresentativo per eccellenza del paese. Il suo uso è antichissimo, come dimostrato dal ritrovamento di semi in tombe neolitiche datate 3000 a. C.
Pianta annuale, fiorisce tra maggio ed agosto. Il suo inconfondibile sapore, le dimensioni particolarmente piccole e la coltivazione esclusivamente biologica ne fanno un prodotto.




La Casciotta d' Urbino a pasta semicotta

Dai Monti Sibillini ci spostiamo verso nord per arrivare nella provincia di Pesaro-Urbino a Carpegna, adagiata sulla costa dell’omonimo Monte e immersa nel verde dei suoi faggeti, terra di produzione del prosciutto di Carpegna DOP. Un prosciutto al taglio di colore rosa salmonato, con profumo delicato e penetrante di carne stagionata, gusto caratteristico dolce, quasi fragrante. Due le tipologie prodotte, il San Leo e la Ghianda. Da Carpegna raggiungiamo la città di Urbino nel Montefeltro dove viene prodotta la Casciotta d’Urbino DOP, formaggio di latte crudo ovino e vaccino dalla crosta sottile giallo paglierino, con pasta compatta di colore bianco, molto friabile e con lieve occhiatura. La maturazione avviene entro 15 – 20 giorni in ambienti freschi. Ne esiste anche una varietà stagionata in botti tra foraggio secco e foglie di castagno, ricca di aromi erbacei unici. Che dire di Urbino, Patrimonio Mondiale dell’Umanità, vertice dell’arte e dell’architettura del Rinascimento? La città si è così armoniosamente adattata al suo ambiente fisico e al suo passato medievale da diventare del tutto eccezionale.
Completiamo il nostro itinerario a Cartoceto, comune di 8000 anime situato nella bassa valle del Metauro, a ridosso delle colline che circondano la vallata. Qui si produce l’Olio di Cartoceto DOP detto anche l’oro delle Marche; è l’unico extravergine con marchio DOP di tutta la regione e viene prodotto, oltre che a Cartoceto, in pochi altri paesi vicini (Saltara, Serrungarina, Mombaroccio e la collina di Fano). Le olive sono raccolte rigorosamente a mano o attraverso la pettinatura meccanica, mentre è bandita la bacchiatura, ovvero lo scuotimento dei rami con bastoni, tecnica che può danneggiare la struttura dell’oliva. A Cartoceto si tiene ogni anno la “Mostra Mercato dell’Olio DOP” che celebra, nelle prime due domeniche di novembre, il rinomato olio. Sono d’obbligo una visita al caratteristico centro storico e una sosta nei frantoi e nelle cantine del territorio, per l’occasione aperti ai visitatori. Qui è possibile degustare l’olio accompagnato da tante prelibatezze locali, da assaggiare anche nelle vecchie osterie del paese.





Nessun commento:

Posta un commento