lunedì 6 settembre 2010

MELE ROSA, LE PERLE DEI SIBILLINI

“QUANTO A SAPORE, LE MELE DI TIVOLI SONO INFERIORI A QUELLE DEL PICENO…”
Quinto Orazio Flacco (65 a.C.)



La mela rosa dei Sibillini
è l'esempio evidente di come natura
e tradizione secolare siano riuscite a generare
un prodotto di altissima qualità, degno
di essere apprezzato nel mondo.
Già dal tempo dei romani la mela rosa
era conosciuta e molto ricercata,
come affermato anche nelle satire oraziane
di Quinto Orazio Flacco nel 65 a.C.,
grazie alla sua polpa acidula e zuccherina
con un profumo intenso ed aromatico che permane in bocca.
Col passare del tempo, la coltivazione
non era stata in grado di competere con le mele presenti
sul mercato, più grandi, regolari e dai colori brillanti,
ed era stata quasi completamente abbandonata,
lasciando solo qualche albero, sparso per le montagne
o dentro gli orti di qualche contadino.
Un cultivar antico, praticamente immutato nel tempo
e conservato dall'uomo, che sapientemente ha saputo riportare
in auge un prodotto sano e naturale, certificato
da un rigido disciplinare di produzione, che ne individua
l'area di produzione, circoscritta al parco nazionale
dei monti Sibillini, ne garantisce la qualità dei frutti
prevedendo tecniche di coltivazione ecocompatibili.
La mela rosa sa stupire, all'aspetto si presenta poco appariscente,
piccola, con una forma irregolare e schiacciata,
buccia liscia e di medio spessore, polpa bianca, soda,
croccante e con un peduncolo cortissimo,
e mai si potrebbe immaginare che siffatta piccolezza
possa racchiudere un sapore così intenso e particolare,
che la rende particolarmente adatta
alla preparazione di dolci e torte.
Le peculiari condizioni climatiche della zona di produzione,
compresa tra i 450 e i 900 metri sul livello del mare
prime fra tutte l’escursione termica giornaliera e stagionale
e l’albedo, interferiscono positivamente sulle caratteristiche
organolettiche del prodotto, rendendolo unico e particolare.



Il suolo è un altro elemento caratterizzante,
la particolare conformazione della terra conferisce flavour
diversi in base alla posizione, quindi è impossibile
ed innaturale stabilirne una standardizzazione.
Dal 2000 la mela rosa è diventata un Presidio Slow Food,
che ha individuato otto ecotipi appartenenti a tre diversi gruppi,
che si differenziano per il colore e la consistenza:
le prime sono verdi con striature rosa o giallo aranciato
con polpa soda e croccante; le seconde sono gialle,
con sovracolore rosso vivo con polpa tenera;
quelle del terzo gruppo sono verdi
con striature rosso vinoso e polpa soda.



Al fine di sostenere l’azione di salvaguardia,
diffusione e commercializzazione di questo magnifico frutto,
i produttori dei Sibillini si sono organizzati in
una Associazione dei Produttori denominata ROSA,
alla cui Presidenza e Vicepresidenza
sovrintendono due produttrici donne:
Graziella Traini e Mirela Ghimis: quindi viva il rosa e le sue donne….

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