martedì 20 dicembre 2011

Buone Feste a tutti

giovedì 16 giugno 2011

"UNA PASTA FRESCA FRESCA"

Intanto che aspettiamo la prossima uscita della rivista
ed è già tempo di vacanze e di gite al mare (o in montagna) ,
vi proponiamo una ricetta gustosa e veloce da portare con voi.
Un piatto unico e colorato che verrà apprezzato da tutti.
Bastano pochi minuti per prepararlo, sarà una piacevole alternativa
alle insalate di riso.


RICCIOLI ALL'UOVO CON PROSCIUTTO CRUDO E FETA

INGREDIENTI PER 3-4 PERSONE:
250g riccioli all'uovo dell'Antica Pasta,
250 g formaggio feta,
200 g di olive nere,
200 g prosciutto crudo,
10 pomodorini Pachino,
qualche fogliolina di basilico,
olio extravergine di oliva,
aceto balsamico,
sale.

ESECUZIONE:
Cuocere i riccioli all'uovo in abbondante acqua salata,
scolarli al dente e passarli sotto il getto d'acqua fredda.
Nel frattempo, versare in un'insalatiera la feta tagliata a cubetti,
le olive ed i pomodorini tagliati a pezzetti.
Aggiungere la pasta agli altri ingredienti, condire con basilico,
sale, olio e aceto balsamico e servire con guarnizioni di prosciutto crudo.

giovedì 21 aprile 2011

MACCHERONCINI ASPARAGI E GORGONZOLA

In occasione delle feste pasquali abbiamo deciso di proporvi una ricetta dal gusto tipicamente primaverile...




Ingredienti per 3-4 persone:

250 g di maccheroncini, 200 g di gorgonzola, 150 ml di panna, 300 g di asparagi, 1 scalogno, olio extravergine d'oliva, sale e pepe.

Esecuzione:

In una padella con dell'olio extravergine fate rosolare lo scalogno tagliato a fette, quindi aggiungete gli asparagi tagliati a rondelle e lasciate cuocere. Aggiungete la panna e il gorgonzola e fate amalgamare il tutto a fuoco basso per circa 10 minuti.

Cuocete i maccheroncini in abbondante acqua salata per 1-2 minuti, scolate al dente e condite con la salsa preparata. Spolverate con il pepe e servite.


Buon appetito!

BUONA PASQUA

GustieSapori augura a tutti i lettori BUONA PASQUA e saluta regalandovi una gustosa ricetta per i vostri giorni di festa...

mercoledì 9 febbraio 2011



Ingredienti per 4 persone:
• 250 g di fusilli di farro Marcozzi
• 4 carciofi
• ½ limone
• 1 ciuffo di rucola
• 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
• 2 alici sottolio
• 1 cucchiaio di parmigiano
• 1 spicchio d'aglio
• sale e pepe


















Preparazione:
Togliere ai carciofi le punte e lasciarli
in acqua acidulata
con limone per qualche minuto.
Cuocerli a vapore per circa 10 minuti.
Una volta cotti, passarli in un mixer con l'aglio,
qualche foglia di rucola, le alici sgocciolate,
un pizzico di sale e pepe e un cucchiaio d'olio.
Trasferire in una padella la crema ottenuta.
Cuocere i fusilli di farro in abbondante acqua salata,
scolarli al dente e ripassarli nella padella
con la crema di carciofi per un paio di minuti.
Aggiungere la rucola rimanente spezzettata,
il parmigiano e 2 cucchiai d'olio.
Mantecare bene e servire subito.

MODERAZIONE SÌ, MA POSITIVA: LA BUONA TAVOLA È GIOIA

ECCO COME SMALTIRE LE CALORIE
ACCUMULATE DURANTE LE FESTE



Raccolgo con piacere l'invito del direttore di “Gusti&Sapori” per un mio personalissimo consiglio, maturato attraverso anni ed anni di esperienza dietro ai fornelli, su come alimentarsi dopo le recenti “abbuffate” delle festività.
Non posso far altro che partire da un aspetto mentale tutto italiano, ma non solo, di come la buona tavola sia gioia, piacere, condivisione. Ma è altrettanto vero che
dopo aver gustato tanti piatti intriganti, ci assale quel senso di colpa per aver ecceduto, e la “psicosi” di dover smaltire quel surplus con privazioni e senso di frustrazione.
Questo non è certo il modo migliore per ritornare al peso forma, se mai durante le feste abbiamo accumulato qualche chilo di troppo.
Allora moderazione sì, ma positiva.
Intanto iniziamo ad abbinare nei nostri piatti abbondanti porzioni di verdure (anche con pasta o riso) possibilmente crude (spinaci, carota, verza, ecc.), oppure cotte al vapore e condite a crudo con l'oro verde della nostra terra (olio extravergine di oliva), con l'aggiunta di frutta fresca di stagione e con varianti di formaggi magri, carni bianche o pesce.
Vedrete che verranno fuori, lasciando spazio alla vostra fantasia, delle ottime pietanze, buone e salutari.
Tutto ciò rispettando quel credo che da sempre sostengo, cioè che una sana e corretta alimentazione passa indissolubilmente attraverso tre punti fondamentali: tempi, modi, qualità!
Cosi, rispettando poche ma sane abitudini, potremo star bene fisicamente e ritornare al nostro peso forma, senza aver rinunciato ai piaceri di una bella e gustosa tavola imbandita.

Alessandro Pazzaglia,
presidente Federazione Italiana Cuochi
della Provincia di Fermo.

mercoledì 2 febbraio 2011

“L'UOMO È CIO' CHE MANGIA”

MENO QUANTITÀ PIÙ QUALITÀ



La nota frase del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach
non potrebbe essere più attuale.
L’importanza data all’alimentazione sta infatti toccando
in questi ultimi anni il suo massimo storico.
La relazione con il cibo è diventata fondamentale, per motivi estetici, di salute e anche per puro svago.
C’è chi quando mangia conta le calorie, chi si preoccupa degli agenti cancerogeni e chi sostiene che mangiare è una delle poche gioie della vita!
La qualità dell’alimentazione accomuna però tutta la popolazione: “Meno quantità più qualità”.
Ma per il consumatore non è sempre facile individuare il prodotto di qualità. Dovrebbe sapere come i prodotti vengono coltivati, lavorati e distribuiti prima di arrivare in tavola. Occorre tutelarsi dal rischio pesticidi, dall'incognita degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), dalla vere e proprie truffe.
L’unica soluzione è dunque tenersi informati e la cosa più semplice è iniziare con i prodotti del proprio territorio.

• Alimentazione sicura. Scegliendo prodotti locali possiamo informarci più rapidamente sul produttore e i suoi metodi di produzione, possiamo acquistare prodotti freschi, privi di eventuali conservanti.

• Tutela ambientale. Possiamo decidere di acquistare prodotti provenienti da metodi rispettosi dell’ambiente e della salute, agricoltura integrata obiologica, o da aziende limitrofe (il famoso “Chilometro 0”). Possiamo preferire varietà locali e tradizionali. Così facendo partecipiamo alla salvaguardia della biodiversità, al rispetto dei valori e delle conoscenze locali nonché alla sostenibilità ambientale.

• Convenienza. I prodotti locali sono più convenienti dei prodotti che devono essere spediti: il trasporto e i conservanti costano soldi.

Possiamo preferire cibi sfusi a quelli confezionati, evitando così i costi di confezionamento: quello che spendiamo è il reale valore dell’alimento.
Possiamo decidere di comprare poco, secondo necessità, ed evitare così sprechi inutili.
Possiamo scegliere di acquistare prodotti di stagione: hanno migliori caratteristiche organolettiche e nutrizionali e sono generalmente più economici rispetto ai prodotti coltivati in serra.


Guardiamoci intorno quindi e cerchiamo di scoprire gli angoli
del nostro Territorio che ci offrono queste opportunità.
Ci accorgeremo presto di avere solo l’imbarazzo della scelta:
dal mare ai monti le Marche offrono una varietà di prodotti
senza uguali.
Ogni singolo territorio è portatore di tipicità:
l’oliva ascolana DOP, i tartufi dell’Appennino marchigiano,
i marroni di Acquasanta, le mele rosa dei Monti Sibillini,
i maccheroncini di Campofilone, le pesche della Valdaso,
il ciauscolo di Macerata, la carne di razza marchigiana IGP,
la casciotta di Urbino e il pecorino di Fossa, il pane di Frattula,
gli olii, tutti i vini dal Rosso Piceno Superiore al Verdicchio dei
Castelli di Jesi alla Vernaccia di Serrapetrona.
E questi sono solo alcuni!
Quale momento migliore quindi per rivedere il proprio stile di vita e di consumo?
Riflettiamo sulla crisi che interessa il mondo intero, dagli uomini alla natura.
Se ogni volta che facciamo la spesa orientiamo comportamenti e scelte e riflettiamo sui gesti che compiamo, possiamo risparmiare, inquinare meno e rispettare la nostra salute.


Un esempio: FILIERACORTA PICENA.
Nasce da un progetto della Provincia di Ascoli Piceno per favorire la conoscenza e la diffusione dei prodotti locali, in modo particolare biologici. Riunisce 40 aziende della provincia.
Per informazioni cliccare sul sito http://www.filieracorta.org/


Un esempio: ACCORDO AGROAMBIENTALE D'AREA VALDASO.
Promosso dalla Provincia di Ascoli Piceno in risposta a un bando della regione Marche per la tutela delle acque e dei suoli da fitofarmaci e nitrati. L’accordo riguarda principalmente colture frutticole, ma anche viti e olivi.
Coinvolge 82 aziende che hanno scelto l'agricoltura integrata. In particolare impiega per i fruttiferi una tecnica integrata avanzata che utilizza il metodo della confusione sessuale nella difesa dei fruttiferi.
Roberta Staderini

CHI MANGIA LA FOGLIA

CIRCUITO INTERPROVINCIALE DELLE CUCINE TIPICHE LOCALI



Gli elementi che rendono riconoscibile un territorio sono molteplici.
L’identità territoriale si costruisce sulle caratteristiche del paesaggio, sulle peculiarità dei centri urbani e delle aree rurali, sugli usi e costumi delle comunità che vi abitano, sulle loro tradizioni.
Tra queste grande rilevanza ha la gastronomia, nel significato più ampio del termine, ovvero non limitandosi soltanto alla citazione di un piatto piuttosto che un altro, ma allargando l’analisi ai vari elementi che confluiscono su di essa: la scelta e la provenienza delle materie prime, la loro qualità, il modo di lavorarle e assemblarle, le tecniche tradizionali, le varianti di una stessa ricetta.
Questa premessa è indispensabile per illustrare e capire il progetto Il Circuito delle Cucine Tipiche Locali, iniziativa in itinere dal 2006, dove oggi le Province di Fermo e di Ascoli Piceno, congiuntamente, sono gli Enti capofila del progetto, che vede la partecipazione di ben 26 Comuni, dalla costa alla montagna, coinvolgendo le attività ristorative, agrituristiche, produttive e dell’accoglienza in genere.



CIRCUITO DELLE CUCINE TIPICHE LOCALI

• CIRCUITO DELLA CUCINA DELLE ERBE SPONTANEE
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEGLI ORTI
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEL GUSTO, STORIA, ARTE
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEI MISTERI DI MONTAGNA
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEL TARTUFO
• CIRCUITO DELLA CUCINA MARINARO ADRIATICA



In questi anni sotto il titolo “Chi Mangia la Foglia” molto è stato costruito in fatto di eventi e promozione del territorio: ricordiamo con piacere il primo menù dell’anno 2006 e le numerose passeggiate alla ricerca di erbe spontanee che hanno coinvolto non solo persone del posto, ma attraverso pacchetti turistici mirati anche turisti interessati ad approfondire questo tipo di conoscenza.

Una cabina di regia per le Marche d'Eccellenza


Un messaggio forte e chiaro giunge dal “Polo Didattico Bertelli” dell’Università degli Studi di Macerata, dove si è svolto il
1° workshop del Forum Permanente Marche d’Eccellenza.Un pensiero condiviso dagli oltre 150 partecipanti tra imprenditori, industriali, artigiani, operatori turistici, docenti universitari, giornalisti e rappresentanti del mondo associativo che hanno condiviso la giornata di studio.
Le tante filiere che costituiscono il Prodotto Marche, necessitano di un’opera di sintesi e di raccordo finalizzata a creare spirito di rete sul territorio e a proiettare un’immagine unitaria all’esterno. Lo avevano già sottolineato gli autorevoli osservatori internazionali: “La vostra regione - hanno convenuto gli intervistati nel corso di collegamenti in videoconferenza - si identifica con “parole chiave” quali identità, qualità della vita, eccellenza, pluralità,ma occorre avere la capacità di veicolare tali valori in un messaggio coerente ed univoco!”.



Ne hanno discusso, con il coordinamento di Angelo
Serri, direttore di “Tipicità” i promotori del progetto Marche d’Eccellenza: Paolo Petrini, Vicepresidente Regione Marche; Alberto Drudi, Presidente di Unioncamere Marche; Luciano Goffi, Direttore generale di UBI-Banca Popolare di Ancona; Pier Giuseppe Rossi, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata; Saturnino di Ruscio, Sindaco di Fermo.
Oggi, i valori che contraddistinguono la realtà socio-economica marchigiana, divengono dei veri e propri asset spendibili sul mercato globale. Tuttavia, per ottimizzare adeguatamente il valore aggiunto conferito dal connubio prodotto-territorio, occorre gestire la governance dei processi di sviluppo con la capacità di far rete e sintesi tra le tante sfaccettature del Prodotto Marche, al fine di proiettare all’esterno un’immagine unitaria ed accattivante delle Marche d’Eccellenza che funga da “brand ombrello” per tutte le filiere produttive che si identificano nella marchigianità dei contenuti.

giovedì 27 gennaio 2011

Sfida del tartufo tra Marche ed Umbria



E' finita in parità l'attesa sfida a scaglie di tartufo
che ha visto partecipi il comune umbro di
Pietralunga e quello marchigiano di Sant'angelo in Vado.
Il 9 ottobre scorso si sono infatti fronteggiati i migliori tartufi bianchi dell'appennino umbro marchigiano all'interno di un suggestivo palazzo del centro storico di Pietralunga, che ha visto cimentarsi dietro i fornelli all'ora di pranzo due chef ,
Pierluigi Manfroni per Citta' di Castello
e Daniele Forlucci di Sant'Angelo in Vado.
L'indiscutibile verdetto della giuria, composta da giornalisti di carta stampata e televisione e da due deputati di Pd e Pdl (Walter Verini e Franco Asciutti) unitamente ai sindaci e Presidenti delle Provincie di Perugia e Pesaro e Urbino, ha decretato un assoluto pareggio. Il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi afferma:
“Un evento che punta a promuovere il territorio e le sue peculiarita' turistiche, ambientali e gastronomiche attraverso il tartufo bianco, straordinario testimonial del comparto agroalimentare dei due territori confinanti''.
E ora i due Comuni sostenuti dagli organi istituzionali delle proprie regioni lanciano la sfida ad Alba:



“Il nostro tartufo bianco, quello dell'Alta Umbria
e dell'entroterra marchigiano al confine fra le Province di Perugia e Pesaro e Urbino - dichiara il presidente della Provincia di Perugia, al termine della contesa culinaria - non teme confronti sotto ogni profilo organolettico e gastronomico”.
E anche Renato Claudio Minardi, assessore alle attività produttive
ed enogastronomiche della Provincia di Pesaro Urbino, rilancia:
“La grande produzione di tartufo bianco pregiato dell’ Appennino Umbro-Marchigiano e la sua altissima qualità ci permettono di sfidare Alba.
La nostra è una provincia dove si può trovare il tartufo tutto l’anno ne in questo non ci sentiamo secondi a nessuno”.





“L’unione fa la forza anche in cucina - dichiarano Mirko Ceci e Settimio Bravi, sindaci di Pietralunga e Sant’Angelo in Vado, soddisfatti dopo il “contest” tra i fornelli – se Alba accetterà il confronto noi non ci tireremo certo indietro.
Il territorio compreso tra Pietralunga, Città di Castello, Gubbio e Sant’Angelo in Vado produce una quantità di tartufo bianco pregiato pari quasi all’80% della produzione nazionale”.

Un buon modo questo di unire gli intenti di piccoli comuni che promuovono attraverso questo eccezionale testimonial un intero territorio, per condividere strategie comuni di visibilità, per attrarre turismo, per valorizzare prodotti tipici.

venerdì 21 gennaio 2011

Il bosco del Cugnolo









Area floristica protetta della regione Marche
Da Torre di Palme indietro nel tempo fino a Pliocene











Con un facile quanto breve percorso di circa 2 km si attraversa il Bosco del Cugnolo, uno dei pochissimi lembi intatti di Macchia Mediterranea di tutto l'Adriatico.
Il bosco, circondato da coltivi, ha un'estensione di circa 9 ettari e prende il nome dalla contrada in cui è situato, racchiusa tra il Fosso Cupo e quello del Molinetto.
Si tratta di una forma ridotta e degradata di foresta sempreverde o macchia primaria e tale integrità permette di classificarlo appunto come "relitto" ed includerlo nelle Aree Floristiche Protette della Regione.
È contraddistinto da un clima temperato caldo in cui le scarse precipitazioni sono concentrate nel periodo invernale alternate a estati siccitose. L'adattamento a tale situazione ha determinato la ridotta dimensione delle foglie e la loro durezza per ispessimento per contenere la traspirazione, fino a trasformarsi in aghi come nei ginepri o nei pini. Viene governato a ceduo ed è composto soprattutto da querce sempreverdi, tra cui diversi esemplari secolari e curiosamente svariate specie lianose e rampicanti che in più punti lo rendono intricato e impenetrabile.
È situato su una duna fossile del Pliocene alta tra i 60 e i 110 metri il cui rilievo è costituito da sedimenti marini, soprattutto sabbie, che in più punti sono ghiaioso-ciottolose formando una resistente falesia lunga circa 450 metri, parallela al mare e distante da esso
intorno ai 400 m.
Il terreno è molto instabile e nei punti in cui la vegetazione è scarsa è soggetto a frequenti frane. Risulta inoltre poco adatto all'utilizzo agricolo perché impervio: ciò ha contribuito in maniera determinante allaconservazione del bosco. La genesi della zona deriva dall'era quaternaria (tra 1,5 e 1,8 milioni di anni fa) ed è il frutto di intensi movimenti tettonici seguiti da forti variazioni climatiche che l'hanno modellata fino alla forma attuale.

Nel conglomerato è scavata la Grotta degli Amanti che è possibile visitare a metà del percorso e che deve il suo nome alla vicenda di Antonio e alla sua fidanzata Laurina svoltasi nel 1911 durante le guerre coloniali per la conquista della Libia.

Tornato a casa per un breve licenza e innamoratissimo di Laurina, Antonio decise di non separarsi più da lei e quindi di disertare. I due trovarono riparo nella grotta nutrendosi per giorni di pane e sarde portati loro dai pescatori del luogo.
Dopo oltre una settimana i fidanzati si sentirono divorati dal rimorso e soprattutto braccati ma, piuttosto che separasi, decisero di morire saltando dai 70 metri della sottostante rupe del Fosso di San Filippo legati assieme con lo scialle di Laurina. Fu il bisnonno a ritrovare la donna morta e Antonio con gravi lesioni alle vertebre che gli permisero di sopravvivere solo qualche giorno piantonato dai militari e chiedendosi il motivo di tanta attenzione, visto che se mai fosse riuscito a guarire sarebbe stato comunque giustiziato.

Proseguendo l'escursione si arriva subito dopo alla seicentesca Villa degli Aranci, proprietà prima dei conti Adami e poi degli Azzolino.
Le due famiglie nobili la usavano soprattutto come residenza estiva ospitando anche personalità di spicco. Si sviluppa su tre piani con facciate abbellite da marcapiani e timpani che ne valorizzano il piano nobile.
Nonostante si trovi in posizione panoramica, la particolare conformazione della zona la ripara dai venti settentrionali e occidentali che nei secoli ha permesso la coltivazione di agrumi, da cui il nome.
A nord sorge una chiesina, eretta vicino al dirupo, sulla cui facciata della cappellina era posta una lapide con la data del 1648. Iniziando il giro dal paese di Torre di Palme ci si può affacciare dalla stupenda terrazza che dà sul litorale Piceno nel tratto che prende il nome di Agro Palmense arrivando a scorgere il Monte Conero.

Si può inoltre godere delle caratteristiche e fiorite viette, delle 3 chiese di un pregevole polittico di Vittore Crivelli e di una tavola del Pagani conservati in quella di Sant'Agostino.
L'area immedatamente a sud di Torre di Palme, e precisamente in prossimità della foce del torrente San Biagio, è indicata da diversi studiosi come l'ubicazione dell'antico porto romano di Fermo. L'ipotesi pare avvalorata da numerosi studi e ricerche che hanno portato a vari ritrovamenti di rovine oggi distrutte dal mare.

Guida Naturalistica Pierluigi Tomassetti

La redazione di “Gusti&Sapori” augura a tutti un felice 2011

A due anni dall’uscita della prima pubblicazione, “Gusti&Sapori” torna in distribuzione con un numero dai contenuti e dai “colori” festosi, per offrire ai lettori nuove opportunità di conoscenza delle eccellenze gastronomiche della Provincia di Fermo e, più in generale, della Regione Marche. E' stato un anno, quello che si è chiuso, durante il quale siamo cresciuti insieme a voi.
Un anno di grandi soddisfazioni condivise, grazie al vostro apprezzamento che ci ha dato, e ci da, la forza per essere ancora uno strumento di informazione e conoscenza delle specificità, non solo nell’ambito eno-gastronomico, dell'intero territorio Fermano.
Nei numeri precedenti ci siamo occupati anche delle bellezze storico e paesaggistiche del territorio: un filone che ha suscitato curiosità ed interesse e che intendiamo portare avanti.
In questo numero, proponiamo la scoperta di un percorso naturalistico nel cuore del Bosco del Cugnolo a Torre di Palme, uno dei Borghi più belli d'Italia.
Attraverso un facile quanto breve percorso di circa 2 km, si attraversa il Bosco del Cugnolo, uno dei pochissimi lembi intatti di Macchia Mediterranea di tutto l'Adriatico. Lo proponiamo grazie alla collaborazione di Pierluigi Tomassetti, Guida Naturalistica, che ha accettato volentieri di collaborare con la nostra redazione.
Sfogliando “Gusti&Sapori” troverete le attività di “Fermo Promuove”, l'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Fermo, a sostegno delle piccole medie imprese del settore enogastronomico; il grande succeso ottenuto dalle stesse all'appuntamento meranese del “Winefestival&Gourmet”, vetrina di spessore internazionale durante la quale è stata protagonista anche la nostra rivista, apprezzata da produttori e operatori commerciali del settore.
Eccoci, quindi, giunti alla fine di un anno che, come accennato, ci ha visti protagonisti. Mi sento in obbligo pertanto di ringraziare l'editore, Gabriele Marcozzi, per il grande sforzo, anche di ordine economico, i colleghi tutti della redazione e soprattutto i lettori che hanno apprezzato la rivista.
A tutti voi un caloroso augurio di un felice, quanto foriero di successi, anno nuovo.
Il Direttore