mercoledì 9 febbraio 2011



Ingredienti per 4 persone:
• 250 g di fusilli di farro Marcozzi
• 4 carciofi
• ½ limone
• 1 ciuffo di rucola
• 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
• 2 alici sottolio
• 1 cucchiaio di parmigiano
• 1 spicchio d'aglio
• sale e pepe


















Preparazione:
Togliere ai carciofi le punte e lasciarli
in acqua acidulata
con limone per qualche minuto.
Cuocerli a vapore per circa 10 minuti.
Una volta cotti, passarli in un mixer con l'aglio,
qualche foglia di rucola, le alici sgocciolate,
un pizzico di sale e pepe e un cucchiaio d'olio.
Trasferire in una padella la crema ottenuta.
Cuocere i fusilli di farro in abbondante acqua salata,
scolarli al dente e ripassarli nella padella
con la crema di carciofi per un paio di minuti.
Aggiungere la rucola rimanente spezzettata,
il parmigiano e 2 cucchiai d'olio.
Mantecare bene e servire subito.

MODERAZIONE SÌ, MA POSITIVA: LA BUONA TAVOLA È GIOIA

ECCO COME SMALTIRE LE CALORIE
ACCUMULATE DURANTE LE FESTE



Raccolgo con piacere l'invito del direttore di “Gusti&Sapori” per un mio personalissimo consiglio, maturato attraverso anni ed anni di esperienza dietro ai fornelli, su come alimentarsi dopo le recenti “abbuffate” delle festività.
Non posso far altro che partire da un aspetto mentale tutto italiano, ma non solo, di come la buona tavola sia gioia, piacere, condivisione. Ma è altrettanto vero che
dopo aver gustato tanti piatti intriganti, ci assale quel senso di colpa per aver ecceduto, e la “psicosi” di dover smaltire quel surplus con privazioni e senso di frustrazione.
Questo non è certo il modo migliore per ritornare al peso forma, se mai durante le feste abbiamo accumulato qualche chilo di troppo.
Allora moderazione sì, ma positiva.
Intanto iniziamo ad abbinare nei nostri piatti abbondanti porzioni di verdure (anche con pasta o riso) possibilmente crude (spinaci, carota, verza, ecc.), oppure cotte al vapore e condite a crudo con l'oro verde della nostra terra (olio extravergine di oliva), con l'aggiunta di frutta fresca di stagione e con varianti di formaggi magri, carni bianche o pesce.
Vedrete che verranno fuori, lasciando spazio alla vostra fantasia, delle ottime pietanze, buone e salutari.
Tutto ciò rispettando quel credo che da sempre sostengo, cioè che una sana e corretta alimentazione passa indissolubilmente attraverso tre punti fondamentali: tempi, modi, qualità!
Cosi, rispettando poche ma sane abitudini, potremo star bene fisicamente e ritornare al nostro peso forma, senza aver rinunciato ai piaceri di una bella e gustosa tavola imbandita.

Alessandro Pazzaglia,
presidente Federazione Italiana Cuochi
della Provincia di Fermo.

mercoledì 2 febbraio 2011

“L'UOMO È CIO' CHE MANGIA”

MENO QUANTITÀ PIÙ QUALITÀ



La nota frase del filosofo tedesco Ludwig Feuerbach
non potrebbe essere più attuale.
L’importanza data all’alimentazione sta infatti toccando
in questi ultimi anni il suo massimo storico.
La relazione con il cibo è diventata fondamentale, per motivi estetici, di salute e anche per puro svago.
C’è chi quando mangia conta le calorie, chi si preoccupa degli agenti cancerogeni e chi sostiene che mangiare è una delle poche gioie della vita!
La qualità dell’alimentazione accomuna però tutta la popolazione: “Meno quantità più qualità”.
Ma per il consumatore non è sempre facile individuare il prodotto di qualità. Dovrebbe sapere come i prodotti vengono coltivati, lavorati e distribuiti prima di arrivare in tavola. Occorre tutelarsi dal rischio pesticidi, dall'incognita degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), dalla vere e proprie truffe.
L’unica soluzione è dunque tenersi informati e la cosa più semplice è iniziare con i prodotti del proprio territorio.

• Alimentazione sicura. Scegliendo prodotti locali possiamo informarci più rapidamente sul produttore e i suoi metodi di produzione, possiamo acquistare prodotti freschi, privi di eventuali conservanti.

• Tutela ambientale. Possiamo decidere di acquistare prodotti provenienti da metodi rispettosi dell’ambiente e della salute, agricoltura integrata obiologica, o da aziende limitrofe (il famoso “Chilometro 0”). Possiamo preferire varietà locali e tradizionali. Così facendo partecipiamo alla salvaguardia della biodiversità, al rispetto dei valori e delle conoscenze locali nonché alla sostenibilità ambientale.

• Convenienza. I prodotti locali sono più convenienti dei prodotti che devono essere spediti: il trasporto e i conservanti costano soldi.

Possiamo preferire cibi sfusi a quelli confezionati, evitando così i costi di confezionamento: quello che spendiamo è il reale valore dell’alimento.
Possiamo decidere di comprare poco, secondo necessità, ed evitare così sprechi inutili.
Possiamo scegliere di acquistare prodotti di stagione: hanno migliori caratteristiche organolettiche e nutrizionali e sono generalmente più economici rispetto ai prodotti coltivati in serra.


Guardiamoci intorno quindi e cerchiamo di scoprire gli angoli
del nostro Territorio che ci offrono queste opportunità.
Ci accorgeremo presto di avere solo l’imbarazzo della scelta:
dal mare ai monti le Marche offrono una varietà di prodotti
senza uguali.
Ogni singolo territorio è portatore di tipicità:
l’oliva ascolana DOP, i tartufi dell’Appennino marchigiano,
i marroni di Acquasanta, le mele rosa dei Monti Sibillini,
i maccheroncini di Campofilone, le pesche della Valdaso,
il ciauscolo di Macerata, la carne di razza marchigiana IGP,
la casciotta di Urbino e il pecorino di Fossa, il pane di Frattula,
gli olii, tutti i vini dal Rosso Piceno Superiore al Verdicchio dei
Castelli di Jesi alla Vernaccia di Serrapetrona.
E questi sono solo alcuni!
Quale momento migliore quindi per rivedere il proprio stile di vita e di consumo?
Riflettiamo sulla crisi che interessa il mondo intero, dagli uomini alla natura.
Se ogni volta che facciamo la spesa orientiamo comportamenti e scelte e riflettiamo sui gesti che compiamo, possiamo risparmiare, inquinare meno e rispettare la nostra salute.


Un esempio: FILIERACORTA PICENA.
Nasce da un progetto della Provincia di Ascoli Piceno per favorire la conoscenza e la diffusione dei prodotti locali, in modo particolare biologici. Riunisce 40 aziende della provincia.
Per informazioni cliccare sul sito http://www.filieracorta.org/


Un esempio: ACCORDO AGROAMBIENTALE D'AREA VALDASO.
Promosso dalla Provincia di Ascoli Piceno in risposta a un bando della regione Marche per la tutela delle acque e dei suoli da fitofarmaci e nitrati. L’accordo riguarda principalmente colture frutticole, ma anche viti e olivi.
Coinvolge 82 aziende che hanno scelto l'agricoltura integrata. In particolare impiega per i fruttiferi una tecnica integrata avanzata che utilizza il metodo della confusione sessuale nella difesa dei fruttiferi.
Roberta Staderini

CHI MANGIA LA FOGLIA

CIRCUITO INTERPROVINCIALE DELLE CUCINE TIPICHE LOCALI



Gli elementi che rendono riconoscibile un territorio sono molteplici.
L’identità territoriale si costruisce sulle caratteristiche del paesaggio, sulle peculiarità dei centri urbani e delle aree rurali, sugli usi e costumi delle comunità che vi abitano, sulle loro tradizioni.
Tra queste grande rilevanza ha la gastronomia, nel significato più ampio del termine, ovvero non limitandosi soltanto alla citazione di un piatto piuttosto che un altro, ma allargando l’analisi ai vari elementi che confluiscono su di essa: la scelta e la provenienza delle materie prime, la loro qualità, il modo di lavorarle e assemblarle, le tecniche tradizionali, le varianti di una stessa ricetta.
Questa premessa è indispensabile per illustrare e capire il progetto Il Circuito delle Cucine Tipiche Locali, iniziativa in itinere dal 2006, dove oggi le Province di Fermo e di Ascoli Piceno, congiuntamente, sono gli Enti capofila del progetto, che vede la partecipazione di ben 26 Comuni, dalla costa alla montagna, coinvolgendo le attività ristorative, agrituristiche, produttive e dell’accoglienza in genere.



CIRCUITO DELLE CUCINE TIPICHE LOCALI

• CIRCUITO DELLA CUCINA DELLE ERBE SPONTANEE
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEGLI ORTI
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEL GUSTO, STORIA, ARTE
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEI MISTERI DI MONTAGNA
• CIRCUITO DELLA CUCINA DEL TARTUFO
• CIRCUITO DELLA CUCINA MARINARO ADRIATICA



In questi anni sotto il titolo “Chi Mangia la Foglia” molto è stato costruito in fatto di eventi e promozione del territorio: ricordiamo con piacere il primo menù dell’anno 2006 e le numerose passeggiate alla ricerca di erbe spontanee che hanno coinvolto non solo persone del posto, ma attraverso pacchetti turistici mirati anche turisti interessati ad approfondire questo tipo di conoscenza.

Una cabina di regia per le Marche d'Eccellenza


Un messaggio forte e chiaro giunge dal “Polo Didattico Bertelli” dell’Università degli Studi di Macerata, dove si è svolto il
1° workshop del Forum Permanente Marche d’Eccellenza.Un pensiero condiviso dagli oltre 150 partecipanti tra imprenditori, industriali, artigiani, operatori turistici, docenti universitari, giornalisti e rappresentanti del mondo associativo che hanno condiviso la giornata di studio.
Le tante filiere che costituiscono il Prodotto Marche, necessitano di un’opera di sintesi e di raccordo finalizzata a creare spirito di rete sul territorio e a proiettare un’immagine unitaria all’esterno. Lo avevano già sottolineato gli autorevoli osservatori internazionali: “La vostra regione - hanno convenuto gli intervistati nel corso di collegamenti in videoconferenza - si identifica con “parole chiave” quali identità, qualità della vita, eccellenza, pluralità,ma occorre avere la capacità di veicolare tali valori in un messaggio coerente ed univoco!”.



Ne hanno discusso, con il coordinamento di Angelo
Serri, direttore di “Tipicità” i promotori del progetto Marche d’Eccellenza: Paolo Petrini, Vicepresidente Regione Marche; Alberto Drudi, Presidente di Unioncamere Marche; Luciano Goffi, Direttore generale di UBI-Banca Popolare di Ancona; Pier Giuseppe Rossi, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata; Saturnino di Ruscio, Sindaco di Fermo.
Oggi, i valori che contraddistinguono la realtà socio-economica marchigiana, divengono dei veri e propri asset spendibili sul mercato globale. Tuttavia, per ottimizzare adeguatamente il valore aggiunto conferito dal connubio prodotto-territorio, occorre gestire la governance dei processi di sviluppo con la capacità di far rete e sintesi tra le tante sfaccettature del Prodotto Marche, al fine di proiettare all’esterno un’immagine unitaria ed accattivante delle Marche d’Eccellenza che funga da “brand ombrello” per tutte le filiere produttive che si identificano nella marchigianità dei contenuti.