venerdì 11 luglio 2014

Pesche cipolle e visciole e formaggi

Pesca Saturnia delle Marche


Originaria della Valle del Chienti e dell’Ete, in particolare nelle zone collinari di Montecosaro (Mc), la pesca Saturnia (marchio registrato dall’azienda agricola Eleuteri) identifica cinque varietà di pesca della famiglia platicarpa,raccolte dalla fine di maggio a tutto agosto. Di forma piatta e polpa bianca, ha ottimo sapore ed uno spiccato connotato aromatico, con sentore di rosa

Pesca Saturnia delle Marche


Cipolla di Sausa

Prodotto tipico dell’area di Castelleone di Suasa (An), ha tuniche rosacee e di sapore dolce, con il bulbo piccolo, dorato, leggermente allungato oppure di grandi dimensioni, compatto, con foglie esterne di colore rosso-dorato.Ogni anno l’associazione turistica ProSuasa organizza la Festa dellacipolla, dove si gustano le classiche cipolle fritte o in agrodolce, marmellata e liquore alla cipolla.


Casec del Moltefertro


Tipico di San Leo e di tutta l’area del Montefeltro, è un formaggio prodotto nel periodo autunnale ed invernale, ottenuto dalla lavorazione di latte vaccino, ovino o misto. Le forme vengono poste per 8 giorni sopra foglie di noce e poi conservate fino a un anno in orci di terracotta. Il sapore è deciso e pastoso, con gradevoli note aromatiche.


Visciola di Cantiano

 Ciliegia selvatica impiegata nelle preparazioni artigianali di tradizione >casalinga, la visciola di Cantiano è ottima per preparare marmellate, frutta sciroppata e visciolato. Intorno a Cantiano, lungo la via Flaminia, il visciolo cresce spontaneo e già dai primi anni del ‘900 due imprenditori misero in produzione l’Amarena di Cantiano, composta di visciole conservate in sciroppo zuccherino. Iscritta nell’elenco ufficiale dei prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Marche, la visciola ha elevate proprietà antinfiammatorie. Dal 1999 viene coltivata in un campo sperimentale per stimolare l’apertura di una piccola attività di settore.


Ricetta: li cucciulitti in umido
 In dialetto i cucciulitti sono le lumachine di mare, conosciute anche come nasse. Abbondano particolarmente nel Medio ed Alto Adriatico, di cui popolano i fondali sabbiosi, poco profondi. Cucinate in umido fanno parte della tradizione marchigiana. Apparentemente lunga, la loro preparazione risulta molto semplice. Ottime come antipasto caldo, si prestano anche ad essere utilizzate come sugo per condire della buona pasta, come ad esempio i Maccheroncini di Campofilone, o come cibo di strada. Da provare quelle preparate dal Chiosco da Morena in centro ad Ancona, presso la fontana delle 13 cannelle. Preparazione: lavate bene le lumachine, in modo che perdano tutte le impurità, quindi mettetele in una pentola dai bordi alti e copritele di acqua fredda già salata. Lasciatele riposare per due ore. Una volta scolate, cuocetele in acqua per almeno un’ora, mescolando di tanto in tanto. Poi scolatele e sciacquatele ancora sotto l’acqua corrente. In un’altra pentola soffriggete aglio e cipolla, aggiungete abbondante finocchietto selvatico, versate le lumachine e sfumate con il vino bianco. Aggiungete la passata, aggiustate di sale e lasciate cuocere a fuoco lento >fino a che il sugo non si sarà ben ristretto. A fine cottura aggiungete il peperoncino. Da servire calde con pane anche tostato.






Foto Li cucciulitti in umido

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